La sola idea di dover affrontare il primo colloquio con una psicologa spesso fa paura. Tanta paura da smorzare il desiderio di benessere e la ricerca di un supporto.
Ecco quindi cosa aspettarsi al primo incontro nel mio studio.
Una calda accoglienza, come prima cosa. Faccio accomodare la persona in una poltrona di vimini e offro qualcosa da bere. A questo punto di solito esce sempre qualche battuta sul fatto che nel mio piccolo studio c’è un lavandino, non per mia scelta, ma in effetti è molto pratico.
Mi presento e faccio una piccola introduzione di cosa succederà per l’ora successiva, compreso il fatto che ci sarà un momento finale dedicato alla burocrazia.
Chiedo poi alla persona di spiegarmi qual è il motivo per cui ha deciso di rivolgersi a me e magari un po’ di vicende e peripezie correlate.
Io mi metto in modalità ascolto attivo, se serve faccio qualche domanda e bevo tea. Anche chi dice di non avere molto da raccontare riesce sempre a portare invece molte informazioni o comunque ad esplicitare i suoi bisogni ed obiettivi.
I primi incontri sono necessari per creare un’atmosfera positiva, collaborativa e definire obiettivi realistici e concreti da perseguire nel percorso che faremo insieme.
Ricordo sempre a chi ho davanti che io sono più che altro uno strumento o un collaboratore che offre informazioni, tempo, ascolto, riformulazioni e a volte un esame di realtà.
Il vero esperto è chi chiede il colloquio, vero esperto di se stesso, della propria storia, pronto a mettersi in gioco e lavorare per il proprio benessere.
Certo ho qualche asso nella manica, tecniche e strumenti da offrire per facilitare il percorso di cambiamento e aiutare la persona a raggiungere i suoi obiettivi.
Se pensi di aver bisogno di supporto nel tuo percorso di cambiamento, contattami, non lasciarti intimorire dal primo colloquio.
