Da ex obesa porto con me un bagaglio enorme di nozioni sul tema nutrizione. Le persone che per gran parte della loro vita hanno avuto un rapporto conflittuale con il cibo e con il peso sono esperte di tutto quello che si deve e non si deve mangiare, le quantità e le combinazioni alimentari. Calcolano le calorie a mente e quanta attività fisica devono fare per bruciarle.
L’argomento nutrizione ammettiamolo poi è davvero molto interessante e in continua evoluzione. Sono sempre stata affascinata dal cibo, un tempo decisamente ossessionata da cosa NON dovevo mangiare, oggi curiosa consumatrice per nutrimento ma anche per sano piacere e cultura.
Tante informazioni sul tema nutrizione rischiano di metterci i bastoni tra le ruote quando puntiamo a uno stile di vita sano e a stare bene nel nostro corpo. Il rischio infatti è di focalizzarsi così tanto sul devo e non devo mangiare che smettiamo di ascoltarci, ignorando i segnali del nostro corpo per restare dentro rigidi schemi alimentari a volte di dubbia provenienza.
Il tema della nutrizione poi è così ampio che l’industria del dieting se ne approfitta tirando fuori ad ogni stagione un alimento o regime miracoloso. Nuove informazioni si aggiungono all’enciclopedia dei rimedi istantanei e nuovi alimenti rientrano della lista dei cibi proibiti o ammessi.
Mamma mia che fatica stare dietro a tutto però!
E’ come avere una polizia del cibo che vive nella nostra testa.
Seguire tutti i devo e non devo non è facile, soprattutto se per tanto tempo tutto era concesso sempre e in grande quantità. Un sacco di regole da seguire, decisioni da prendere e tentazioni da schivare. A volte capita di mollare e cadere di testa in un pacco di biscotti o patatine.
Abbuffarsi di cibi proibiti fa imbestialire la food police che ci accusa di reati alimentari terribili e attiva il senso di colpa e di fallimento. Sentiamo di non avere nessuna forma di disciplina e di non essere in grado di fare nulla.
E finito quel pacco di biscotti che facciamo? Mangiamo ancora! Tanto ormai è fatta, sono senza spina dorsale e visto che ho sgarrato vado avanti. Il poliziotto del cibo a questo punto però diventa più cattivo che mai e ci porta a tornare in restrizione alimentare, anche peggio di prima.
E’ un cane che si morde la coda e fino a quando non rompiamo il ciclo è come stare sulle montagne russe. Non devo mangiare, non posso sgarrare, devo stare alle regole ma non riesco ad aderire alla perfezione allora sono un fallimento, mangio tutto quello che è nella lista proibita e mi sento ancora peggio. E si riparte! Mi viene l’ansia solo a scriverlo!
Sfida la food police!
La polizia del cibo non è un buon alleato, all’inizio sembra che tante regole e restrizioni aiutino, ma quando i pensieri diventano ossessivi e mettiamo in dubbio quello che il corpo vuole dirci è segnale che la food police va sfrattata dalla nostra testa prima che faccia danni.
Come fare? Sfidandola!
I pensieri e le convinzioni sul cibo buono e cattiva influenzano le nostre azioni e questo non lo ripeterò mai abbastanza. Prendiamo allora alcuni pensieri e vediamo se sono davvero funzionali al benessere, oppure ci portano ad avere a che fare con la polizia del cibo e attivare dei comportamenti che non ci fanno stare bene, come le abbuffate ad esempio.
Proviamo ad osservare ed analizzare la convinzione che sento più di frequente in riferimento ai carboidrati e alle abbuffate. Il 2021 appena finito è stato l’anno della caccia ai carboidrati.
“Non devo assolutamente mangiare carboidrati anche se ne sento il bisogno”
Proviamo a vedere se la food police ha davvero ragione:
- Non dovrei davvero mangiare mai carboidrati? Dovrei eliminarli totalmente dalla mia alimentazione?
- Ci sono momenti in cui però finisco per mangiare molti carboidrati?
- Come mi sento se elimino i carboidrati?
Proviamo a riformulare la frase basandoci su quelli che sono davvero i fatti:
“L’esperienza fatta delle diete molto restrittive che eliminano i carboidrati dimostra che quando non li mangio durante il giorno, finisce che mi abbuffo a fine giornata”
Vale la pena allora stare alle regole delle food police eliminando i carboidrati, se poi finisco per abbuffarmi e mangiarne molti di più di quello che farei inserendoli nei pasti?
Sfidare la polizia del cibo significa capire se davvero ha senso seguire una regola alimentare per poi scontramici e fallire miseramente perché insensata e contro le necessità del corpo.
Se non ci sono allergie, intolleranze o patologie che richiedono un’alimentazione terapeutica è utile avere un poliziotto cattivo che ci manda ai matti?!
C’è un modo per mangiare meglio, stare bene senza stare sulle montagne russe?
Se desideri sfidare la tua food police e ti serve aiuto contattami per un primo colloquio.